Le parole sono importanti.
Le parole della Corte costituzionale lo sono forse un po’ di più in ragione della loro inedita funzione performativa, capace di plasmare, modificare e innovare profondamente l’ordinamento giuridico.
Concentrare l’analisi sulle parole della più nobile delle Corti italiane apre a tutta una serie di interrogativi.
Ad esempio, quante volte la Corte ha usato il termine “evasione”? Oppure chi è il giudice relatore che si è maggiormente occupato di “capacità contributiva”? Nella giurisprudenza della Corte quali sono i termini che solitamente troviamo accanto a “dovere” o “eguaglianza”? O quali sono, invece, quelli semanticamente più simili a “progressività”?
Per una scienza – come quella giuridica – tradizionalmente e ineluttabilmente ancorata al dato testuale, l’avvento delle nuove tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale permette di disvelare un sommerso conoscitivo che fino a poco tempo fa sembrava impossibile anche solo concepire e che oggi è realtà grazie alla capacità di tali strumenti di analizzare ed elaborare grandi quantità di testi.
Questo volume pubblica dati e informazioni relativi a 100 parole selezionate dal vocabolario tributario della Corte costituzionale, applicando diversi metodi quantitativi, che spaziano dalla corpus linguistics analyis al natural language processing.
Non un semplice divertissement fine a sé stesso, ma un primo prodotto del gruppo di ricerca quanTO – officina quantitativa del diritto tributario che si spera sia in grado di suscitare l’interesse e la curiosità della comunità scientifica, nonché di stimolare nuove e inattese domande nell’ambito del diritto tributario, e non solo.