Quando il lavoratore non raggiunge gli standard attesi dalla sua prestazione, il datore di lavoro può licenziarlo? E con quali limiti? Lo scarso rendimento del lavoratore è un tema molto dibattuto nel mondo del lavoro.
L’istituto, di matrice prettamente giurisprudenziale, ha assunto negli anni un rilievo crescente, ponendo nuove sfide interpretative per gli operatori del diritto, soprattutto alla luce delle nuove modalità di prestazione dell’attività lavorativa.
La valutazione del rendimento del lavoratore subordinato ai fini del recesso datoriale presenta, infatti, profili di notevole complessità: dalla difficoltà di individuare parametri oggettivi di misurazione della prestazione lavorativa alla questione, assai dibattuta, se lo scarso rendimento possa configurare una giusta causa ovvero un giustificato motivo, oggettivo o soggettivo, di licenziamento.
Nonostante l’ampio dibattito, il mondo delle imprese, dei lavoratori e degli operatori del diritto fatica ancora a trovare punti fermi in materia.
Questo libro si propone di analizzare i profili più complessi e controversi dell’istituto nonché quelli che più frequentemente alimentano il contenzioso tra le parti.
L’autore ha dato il suo contributo con un’analisi approfondita della materia, evidenziando le peculiarità applicative dell’istituto e le criticità che emergono nella prassi quotidiana dei rapporti di lavoro, offrendo altresì spunti di riflessione sulle soluzioni adottate in altri ordinamenti.