Il volume costituisce il punto di arrivo di studi e ricerche aventi ad oggetto il codice sui diritti della dogana sul pesce nei mari di Taranto, risalente all’epoca del principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo, nel quale venivano definite concessioni, licenze e divieti concernenti l’itticoltura, rivolti a tutelare la riproduzione delle diverse specie. Tali disposizioni prevedevano una dettagliata descrizione dei luoghi e dei tempi nei quali era concesso pescare, nonchè degli strumenti consentiti (lenze, reti o arpioni). Una congerie di regole così dettagliata sarebbe stata destinata a sopravvivere ai secoli ed ai governi succedutisi nel regno di Napoli, fino a costituire oggetto di studio per la legislazione unitaria sulla pesca, il cui dibattito rivolto a recuperare le antiche consuetudini locali per tutelare l’ecosistema marino deve ritenersi quanto mai attuale.