Il dibattito contemporaneo ci propone due visioni antitetiche del processo di integrazione europea. La prima tende a considerare tale processo come una forma particolarmente evoluta di cooperazione internazionale. In questa concezione, gli Stati membri dell’Unione avrebbero inteso dar vita a un modello integrato di governo delle rispettive comunità territoriali al fine di far fronte alla crescente complessità dei fenomeni economici e sociali. Questo modello replica l’organizzazione giuridica e politica degli Stati membri. I trattati istitutivi dell’Unione stabiliscono un sistema istituzionale, un sistema normativo e un sistema giudiziario. Con ciò, però, non si sarebbe dato vita a un nuovo ordinamento politico e giuridico che incorpora quelli degli Stati membri. L’Unione europea non sarebbe, quindi, una sorta di super-Stato, ma solo uno strumento per realizzare politiche comuni degli Stati membri.